Bruxismo: l’importanza del bite notturno

Il bruxismo è un disturbo che spinge una persona a digrignare, in maniera del tutto involontaria, i denti durante la fase REM del sonno: per tale ragione molte persone sono ignare di soffrirne, non potendo accorgersene. Questo fenomeno è dovuto all’involontaria contrazione dei muscoli deputati alla masticazione; è bene non sottovalutare questo fastidio per evitare che determini conseguenze più gravi per la propria salute.

 

Tipologie di bruxismo

Sono due i tipi di bruxismo noti: primario, quando le persone in salute battono i denti per scaricare la tensione, e secondario, quando il digrignamento è dovuto all’assunzione di determinati medicinali o sostanze stupefacenti. Le cause scatenanti questo fenomeno sono: la cattiva occlusione mandibolare, il forte stress cui siamo sottoposti quotidianamente e la genetica di ognuno. Spesso il bruxismo è causa, o sintomo, di altre patologie, ad esempio: la corrosione dello smalto dentale, il danneggiamento dell’osso alveolare, il dolore mandibolare, una maggiore esposizione alle carie, un forte mal di testa, lo scollamento delle gengive.

 

Parlane con il tuo dentista

Non vanno sottovalutati questi disagi, proprio per evitare l’aggravarsi dei fastidi. Sebbene non esistano terapie specifiche per curare il bruxismo, è importante rivolgersi al proprio dentista per stabilire quale sia la terapia da seguire: la soluzione più diffusa è l’applicazione di un bite, cioè una mascherina trasparente che protegge le arcate dentali. In farmacia, poi, è possibile acquistare tisane dall’effetto rilassante, in grado di alleviare lo stress e favorire il riposo.